#SpazioTalk, Umberto Poli: “Nel 2022 voglio una vittoria. Il progetto Novo Nordsik cambia la vita alle persone”

Umberto Poli sogna in grande per il 2022. Il corridore del Team Novo Nordisk ha iniziato la sua sesta stagione da professionista, correndo nella squadra che accoglie soltanto atleti con il diabete per dare un importante messaggio a coloro a cui è stata diagnosticata questa malattia. Il classe ’96 si è spesso messo in mostra nelle corse con attacchi da lontano, centrando la fuga di giornata per provare a resistere il più possibile al ritorno del gruppo. In questa stagione vuole alzare ulteriormente l’asticella, come rivelato in esclusiva ai nostri microfoni durante il ritiro invernale della squadra. Di seguito vi proponiamo l’intervista completa, di cui potete ascoltare un estratto nell’ultima puntata di SpazioTalk.

Com’è andato il ritiro?
Il ritiro è andato bene. Abbiamo fatto alcuni test, gli ultimi preparativi prima della partenza delle gare. Inizieremo tra un paio di settimane, siamo tutti quanti pronti. Non vediamo l’ora di scatenarci.

Sai già quale sarà il tuo programma per questa stagione?
So che partirò con il Tour of Oman, per il momento so soltanto questo.

Che obiettivi hai per il tuo 2022?
Naturalmente vogliamo metterci in mostra per dare visibilità agli sponsor e alla squadra, ma quest’anno vorrei anche alzare l’asticella con una vittoria personale. Sarebbe importante per il team, che mi ha sempre dato fiducia, ma anche per me stesso. Ho l’età giusta per iniziare a vincere, penso di dover fare un salto di qualità anche per trovare nuovi stimoli. Ogni anno bisogna puntare sempre più in alto, alzare l’asticella. E questo è un obiettivo.

Qual è stato il momento migliore finora con la Nova Nordisk?
Penso che, dopo il coronavirus, sono cresciuto molto di testa. Ora ho degli obiettivi fissi e sto facendo di tutto per raggiungerli. Finora ho azzeccato gli obiettivi prefissati a inizio anno nel peso e nell’alimentazione. Voglio continuare così. Spero di proseguire su questa strada, per ora sono contento così.

La vostra squadra ha anche grande importanza per il messaggio che trasmette nel ciclismo. Lo percepite quando correte? Pensate che siano stati fatti passi avanti da questo punto di vista, rispetto a quando avete iniziato?
Personalmente, quando ho iniziato vedevo che non c’era molta consapevolezza sul diabete e su cosa comporti. Invece, con questo bellissimo progetto, negli anni ho visto che è cambiato tutto. La gente sa cos’è e vuol essere informata. Le persone mi continuano a scrivere sui social, anche i genitori di ragazzi con diabete. Ora l’argomento è molto più conosciuto e la gente ha un altro approccio con noi. Quando indossi la maglia Novo Nordisk hai un peso, non stai portando in giro solo gli sponsor che ti permettono di fare questo lavoro ma un messaggio molto più grande, che va al di là di essere un ciclista. Stai dando una speranza a tante persone. Quando mi hanno diagnosticato il diabete, non sapevo se avrei potuto fare il professionista. Questo progetto ha cambiato la vita a me e sto cercando di cambiarla ad altre persone, facendo ciò che mi piace fare. Sono molto contento di questo.

Che tipo di obiettivi avete a livello personale e di squadra?
A livello personale vorrei partecipare a una Parigi-Roubaix, l’ho sempre detto. Sarebbe un sogno. Come squadra invece vogliamo delle vittorie. Il 2021 è stata un’annata difficile, per molte squadre. L’obiettivo è fare piazzamenti e vittorie, essere sempre davanti tutti insieme. Non puntiamo su una corsa in particolare, una vittoria è sempre una vittoria.

Che consiglio daresti a un neoprofessionista, o comunque un giovane che si avvicina a questo sport?
Cambia sport (ride, ndr). Troppa fatica. No, il mio consiglio è fare ciò che piace finché lo si fa con passione e non diventa un’ossessione. A volte ci sono persone che vanno oltre e non vivono senza quello, tralasciando tutto il resto della vita. Magari non pensano alla famiglia o altro. Lì non ti fa più bene, ma solo male. Finché ti piace, fallo. Quando però diventa troppo pesante, basta. La vita va avanti, devi anche saper dire basta quando una cosa fa più male che bene. Nella vita si possono aprire altre porte e andare avanti per altre strade.

Che messaggio lanceresti ai lettori?
Se avete un sogno, inseguitelo. Non sarà facile, bisognerà sempre scegliere la strada più difficile per realizzarti, in qualsiasi cosa. Con la strada più semplice magari arrivi, ma a volte senza sapere come. Se uno crede veramente in un sogno, prima o poi si avvera. Sempre con la consapevolezza di cosa può farti bene e cosa no, ovviamente.

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